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Il “Turismo accessibile” è un'insieme di strutture e servizi messi a disposizione di persone con disabilità o bisogni speciali in modo che possano godere della possibilità di viaggiare, alloggiare e prendere parte ad eventi senza incontrare problematiche o difficoltà in condizioni di autonomia, ma anche di sicurezza e confort.

Il concetto di disabilità nel turismo
Si inizia a parlare di “Turismo per Tutti” all’interno dell’Unione Europea solo alla fine degli anni ’80, quando prima in Inghilterra e poi negli altri Stati, si tentò di portare il turismo per persone disabili fuori dal limitato ambito del “turismo sociale” e condurlo nel mercato del turismo.

Ma il target di persone a cui ci si riferiva erano quelle con “disabilità mentali, fisiche e sensoriali”.

L’attuale concezione di turismo accessibile quale insieme di servizi e strutture che consentono a clienti con esigenze speciali di fruire della vacanza e del tempo libero senza ostacoli né difficoltà, è un concetto sviluppatosi negli ultimi 10-15 anni.
Questo è stato permesso sia grazie alle iniziative promosse dai numerosi stakeholders (imprese, organizzazioni private e pubbliche, profit e no-profit) operanti nel settore, sia dall’Unione Europea attraverso pubblicazioni e azioni, che dai diversi Stati attraverso un’opportuna legislazione.

Tutti questi soggetti hanno compreso l’opportunità economica per l’industria del turismo e di integrazione sociale per la comunità.

  • La popolazione invecchia perché vive più a lungo • Anzianità non equivale a disabilità
  • Una persona che va in pensione ha ancora molti anni da vivere in pienezza
  • La vecchiaia comporta però decadimento fisico quindi condizioni di lieve disabilità
  • Nella società attuale si è abituati a progettare basandosi su un utente tipo che in realtà non esiste. Come possiamo pensare che luoghi e oggetti progettati per giovani uomini che godono di ottima salute possano soddisfare i bisogni e i desideri della persona reale?
  • Tutti noi, pur non soffrendo di alcuna patologia, attraversiamo differenti fasi, siamo bambini, adulti, madri o padri e anziani e ogni fase della nostra vita è caratterizzata da esigenze e peculiarità divergenti

Pertanto non si parla più di persone disabili ma di “viaggiatori con bisogni speciali” includendo all’interno di tali bisogni un range molto ampio che comprende le persone non udenti e non vedenti, gli anziani, le donne incinte, le persone con intolleranze alimentari o con allergie.
Purtroppo però tale visione non è così ben chiara fra l’opinione pubblica che tende ad associare ancora tale settore alle persone con disabilità fisica o sensoriale, ricavandone una visione medico-ospedaliera.

La domanda di turismo accessibile

Parlando invece della domanda di turismo accessibile si è visto come gli studi e le ricerche indirizzati a quantificare la richiesta di tale settore sia in ambito europeo che italiano non sono molti.

 

Se a livello europeo si parte con la pionieristica ricerca Touche Ross del 1993 che individuava nel 2% le persone con disabilità che viaggiavano realmente e nel 10% quelle che, se migliorando le condizioni di accessibilità dei servizi ricettivi, dei trasporti e delle strutture di viaggio avrebbero potuto viaggiare, si passa successivamente al 2006 per un altro studio approfondito condotto dall’Università del Surrey intitolato “Accessibility Market 96 and Stakeholder Analysis” e che si basa su dati Eurostat 2003.

 

Ne è emerso un potenziale di 127,5 milioni di turisti con esigenze specifiche e, se si considera che metà della popolazione con bisogni di accessibilità viaggia una volta all’anno e che generalmente le persone con disabilità fanno più di una vacanza all’anno, viaggiano con con più familiari e amici, la stima del potenziale mercato delle persone con esigenze specifiche salirebbe nel primo caso a 134 milioni di potenziali clienti e nel secondo a più di 260 milioni di individui.

 

Anche a livello italiano la situazione in termini di studi e ricerche rimane precaria in quanto la ricerca di riferimento più completa nell’ambito della Domanda di Turismo Accessibile risale a più di 10 anni fa e constatava che la domanda turistica accessibile valutata in 2 milioni 890mila turisti (10% della popolazione) era costituita dal 3% di turisti con esigenze speciali e dal 7% di individui anziani.

 

Oggettivamente le difficoltà di valutazione del mercato della Domanda di Turismo Accessibile risultano molte, soprattutto per il fatto che manca un sistema standardizzato di classificazioni usato per definire chi sono esattamente le persone che esprimono esigenze specifiche, comunque si può dire che il potenziale si attesta attorno al 10% della popolazione europea ed italiana.

 

Si può comunque sicuramente affermare che si tratta di un bacino di svariati milioni di utenti potenziali .

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